6 settembre 2009

Figura muliebre

Roma aprile 1999
A M.


Le fattezze di lei
sono in delicatezza
disposte mollemente
in figura compatta.

Gli occhi sofferti sono
pastori d’un intento
di comunione insieme,
là dove va l’evento.

Porta la lingua sciolta
come una lama e un miele,
senza affondare il filo
e senza sdolcinare.

Sa reclinare il capo
sul corpo dell’amato
con calore adagiato
che comunica amore.

Pronta allo scontro sempre,
come chi adori molto
stringersi accanto al fuoco
chiedendo un calumet,

l’ho vista andar di notte
nel buio conversando
e il nulla farsi gemme
di parole incedendo.

Le fattezze di lei
sono in delicatezza
disposte mollemente
in figura compatta.

Il tarlo del telefono
che squilla ad ora tarda
di notte sa portarla
al giaciglio d’amore.

Nicola D'Ugo

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[Pubblicata in: Notizie in... Controluce, n. VIII/5, maggio 1999, p. 13]

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