18 novembre 2009

Moana

Roma 18 settembre 1994
Alla memoria di Moana Pozzi


Done, gone
la morte non perdona
la sanità del corpo
la floridità possente
cazzo e sigaretta
e la cornetta del telefono
nell’altra mano
la parola indifferente
al vizio esagerato
che si rivolge intensamente
solo a Città del Messico,
all’altro capo.

La morte non perdona
nulla. Improvvisa o esacerbata
d’altro male, d’altra
inesorabile verga
non si cura di pesi e di misure
e neppure d’alti e bassi,
di strette e soprassalti,
di impegni e di colloqui,
di sfide a vesti aperte,
provocazioni o giochi.
Nulla perdona, nulla
deve perdonare.

Certo non fu mai la preferita
dal mio giudizio estetico
fra le Adams Whites & Davis
Paris Rae Lynn & Porsche
e quant’altre pornodive
dei flashes a luci rosse
ma fu per molti
un simbolo dei tempi,
non mignotta, puttana, troia
ma Pornostar verace,
portavoce, icona, effigie
prendincula, bocchinara.
Ne ebbe ricchezza e gloria
successo da carnevale,
articoli sospetti
ma sempre puntuali
sui quotidiani nostri
ironici e demenziali.

A nulla conta infine
quell’autobiografia,
falso punto finale,
opera incompiuta,
consigli da manuale.
Nella fine della sua morte
per altri può contare.

Gone, done, gone.
È morta giovane
nacque a Genova
non vi può piú tornare.

Nicola D'Ugo

[Pubblicata in: Notizie in. Controluce, n. IX/11, novembre 2000]

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