22 novembre 2009

Mutazioni collagnesi

Roma 23 giugno 1995


Poi il monte riprese a piegarsi in giú,
il fiume a brontolare mogio, cupo,
nelle sue acque come in una cellula
astrale: pieno quasi di sé e basta.
Ripresero fin da presto, fin dopo
l’alba, i balestrucci a planare. Gli occhi
mi si aprirono a fatica, accecati
per la troppa luce, di nuvolaglia
o gloria solare non ringraziata;
le mani di pane a cuocermisi
in fretta; ad insaccarmi i camicioni:
lí presso la terra già dei miei nonni
appenninici, ma piú mia ormai,
piú mia di quanto fosse stata loro
nell’oralità che tutto parifica
a nulla, cancellando delle belle
le candide tette e degli uomini
i volti. Di quel mondo pastorizio
e già brigante, d’armenti e di stalle,
lasciando poco piú che fitte antenne
ed auto spente; mille riciclaggi;
scavi; altri strilli; nuove iniziative:
le serpi, i cavi e la televisione.

Nicola D'Ugo

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