15 febbraio 2010

Ora che è notte, che la parola

Nizza (Francia) 11 marzo 1994


Ora che è notte, che la parola
avrebbe un’eco spenta nei muri;
ora che è notte, che la lordura
umana accetta i suoi cassetti; ora,
di notte, quando la voce tace
o bisbigliando come la brace
tosto si dispegne: ora è notte.
Ora che a sopraggiungermi non giungi,
ora che la memoria sa che lungi
sei come non sei mai stata: folle,
pazza, lontana, savia o madre. Ora
sai che sei ciò che ti appartieni. Sai
che della speme non so le direttive.
Punto focale, tu, disperso come
neve, taci, non dici, taci. Stai
dove la memoria ancora ti
contiene. Stai: in una mia fantasia
che ha ormai il cappio dell’immaginazione.
Stai, tu, dissimile a te stessa, altrove,
ove non t’ode la mia voce…

Nicola D'Ugo

[da Poesie nizzarde]

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