15 febbraio 2010

Quand’ero giovane e premio dell’estate

Nizza (Francia) 11 marzo 1994


Quand’ero giovane e premio dell’estate,
di cose scomponentisi in posture,
sognavo di salire sulle alture
piane e, pianamente, sicure. Io
sognavo nell’afflato di distanze
questa giovinezza di presenze
semplice e futura. Non semplice
a me stesso m’immaginavo l’altura
che si guarda dal basso, immaginavo
i colori compositi di prismi
che si frangono, immaginavo
l’esotico del canone incompreso:
l’Altro che si scosta al palmo, all’occhio.
Poi tutto fu uguale al semplice se stesso:
passata la New York del verbo facile;
entrato nell’Europa dei cassetti
semplici e vivaci. Non v’è mondo ancora
diverso dal mondo che mi delude,
eccetto la fantasia che si preclude
il Terzo Mondo per tema di iattanza.
Non là pace io trovo, né troverei,
ma nel fantastico reinventare Toscane
a cui d’altr’era pur io mi cederei.

Nicola D'Ugo

[da Poesie nizzarde]

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