Nizza (Francia) 11 marzo 1994
Sotto, la folla.
Sotto, pronti, i reattori.
Piú sotto, le pedane, le architetture
varie
che sostengono i missili.
Piú a sé vicini gli occhi,
degli uni agli altri, significativi.
Piú vicini degli occhi i nervi, tesi,
rilassati, tesi, attenti, pronti
a reagire.
Piú dentro, l’anima, contratta.
Piú in alto i missili, sonori.
Poi, dovunque, il rimbombo
dopo l’accendersi dei reattori e, dopo,
l’effondersi del suono, dopo,
gli ultrasuoni nel cielo in vapore.
Una fiammata, solo una fiammata
e la gioia si convertí in dolore.
Poi pezzi dappertutto, lontani, nel cielo, nel mare.
Mia madre che cuciva la mia veste,
mia sorella che stranamente impastava.
Io che come un pazzo piangevo in silenzio
mentre un’impresa esangue sfumava.
Nicola D'Ugo
[da Poesie nizzarde]
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