13 marzo 2010

"Avevo composto queste carte" di Nicola D'Ugo

Roma, 2 marzo 1996


Avevo composto queste carte
per te che le aspettavi
al centro della tavola.
Eri sola, avevi anche spento
la radio per invitare in te
un’eco di presenze
care, passate alla memoria.
Non sei dissimile a me
nel tuo comporti i brandelli
che hai voluto stracciare.
Non ho le tue lune ma ho il tuo
stesso vento
che s’alza e si smarrisce
a suo piacimento.
Sbatte sui tavoli, sfiora
le sedie su cui sediamo,
strappa una corda alla chitarra in gioco.
Per te la vita sola
non sono lune piene e lune vuote,
c’è questo vento che cresce, che ti toglie
il respiro. Non è un dolore
attivo e puntuale, non sono
lune avanzate ed oltraggiate.
Se la luna è un po’ in ritardo
stasera
lo è come le carte che ho mandato
un poco a sbando, qui e lì,
sulla mia scrivania.
Se il vento si placa all’improvviso
fuori dai versi non spediti,
stai pur certa che possederti
non ha potuto nemmeno un istante
la musica muta della chiusa follia.

[ da Alla ragazza Chiara ]

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