31 dicembre 2011

"È allora che gli angeli esistono" di Nicola D'Ugo

Roma, 1995(?)


Taci. Squilla il telefono. Lo lasci
squillare. Poi d’improvviso
ti cresce un infante nel grembo.
Scompare. Ti guardi d’intorno
e ti pare di star per andare.
Ti muovi d’intorno e ti par di vedere
un abbaglio. Poi spare.
Vorresti riamare. Passare di fretta
dall’ombre alla luce al colore.
Stai in ombra dalla tua stanza all’ufficio,
dall’ufficio alla stanza.
Ti battono le ore nei polsi.
Sei stanza. Sei stanca. sei stanca.
È allora che gli angeli esistono.

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