22 marzo 2011

La strage del mercato 2 (da 'Notizie dalla Bosnia')

Roma luglio 1994


Vorrei parlarti, ma dico di te
che morì in un meriggio assolato.
Non hai più sangue: non v’è perché
pei morti nel sangue sbriciolati.

Se avevi un nome tuo, un tuo amore,
ci resta di un morto solo il nome
vuoto, come tu sei in quest’ora
che vedo inane, a pezzi, un cadavere.

“Dio ti benedica insieme a tutti gli altri,”
diranno in molti per ognuno dei morti.
Tu canti forse con tutti i tuoi difetti
in uno spazio in cui son molti i sepolti.

Non ho per te altre parole stasera,
il nome e l’uomo mi sono indifferenti;
ma se la bomba ha brillato per ucciderti
ucciderà altri dopo questo scempio.

Sei stato uno dei tanti, già freddo anche tu,
e molti seguiranno una morte di ghiaccio.
Temevi questo. Svaniva poco a poco,
come svanisce ancora pei vivi, la speranza.

Per questa tua morte, e perché non vengano
altre morti a computarsi con gli zeri,
per questa tua morte, questa sera,
farei levare i cacciabombardieri.

Nicola D'Ugo

[Pubblicata in: Notizie in... Controluce, n. VIII/6, giugno 1999, p. 22]

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